Ricerca visiva
Prof.ssa Clizia Moradei (clizia.moradei@...)
Diploma accademico di I Livello in Design
(AA: 2024-2025)
Settore artistico-disciplinare: ISME/03
CFA: 8
Anno: 1 - Secondo semestre
Ore settimanali: 8
Obiettivi formativi
Il corso di Ricerca visiva è indirizzato a orientare gli studenti nel mondo delle immagini, considerate come simboli, allegorie o metafore della realtà. L’obiettivo del corso è incoraggiare il superamento del livello primario di osservazione fornendo gli strumenti e nutrendo l’evolversi di un pensiero visivo critico e creativo, capace di ideare nuovi concetti formali.
Dalle basi storico-teoriche utili a inquadrare la disciplina s’intende attualizzarla osservando le pratiche contemporanee, influenzate dall’affermarsi di una cultura visuale digitale. Tale fenomeno genera una continua trasformazione della realtà e degli immaginari a essa legati, strettamente connessi a fattori di tipo sociale, antropologico, culturale e tecnologico, mettendo in luce un rapporto mutevole tra contenuto, rappresentazione e processi di fruizione che impone di sperimentare esperienze trasversali. Per questo durante il corso sarà proposto un approccio interdisciplinare e di tipo teorico-pratico, intrecciando contributi ed esercitazioni legate alla composizione grafica, alle arti visive e multimediali (video e fotografia), alla performance.
Compatibilmente con il piano di studi, alcune delle attività potranno perciò essere sviluppate in collaborazione con altre discipline. Le diverse attività permetteranno agli studenti di acquisire consapevolezza critico-interpretativa e rafforzare la propria sensibilità estetica e creativo-progettuale.
Contenuti del corso
Ricerca visiva è la disciplina che indaga il mondo delle immagini e ha come scopo principale lo studio del rapporto tra percezione (informazioni) e pensiero (elaborazione) integrate nell’atto cognitivo. Nonostante i primi filosofi greci avessero sostenuto che «l’anima non pensa mai senza un’immagine» (Aristotele), la tradizione dal Medioevo al razionalismo del XVII-XVIII secolo ha sempre distinto in potere inferiore della percezione e potere superiore del ragionamento. Tentando di livellare tale discriminazione con una personale interpretazione della psicologia della Gestalt, tra gli anni ‘50 e ‘60 Arnheim (2008) costruisce la propria visione di intelligenza della percezione che salda immaginazione e conoscenza.
In primo luogo sarà illustrato tale modello proposto dall’autore attraverso la presentazione delle dieci categorie percettive (equilibrio, configurazione, forma, sviluppo, spazio, luce, colore, movimento, tensione, espressione) e delle quattordici categorie interpretative (raccolte in: Classiche, Moderne, Contemporanee). Tali categorie saranno studiate e rielaborate anche dal punto di vista scritto-grafico sul modello del Parlargiocando.
Per approfondire la storia e le principali teorie del colore si farà riferimento al testo di Brusatin (1999) coadiuvato dal più recente testo di Falcinelli (2017), in cui il colore è relazionato al suo significato informativo e alla costruzione sociale che assume mediato dalla comunicazione.
Arnheim indaga le suddette categorie con particolare riferimento al carattere riproduttivo delle discipline audiovisive, spiegando come la riproduzione parziale che un’immagine fornisce del reale sia il carattere determinante nel lasciare spazio libero alle scelte creative, rendendo di fatto possibile l’espressione artistica. A questa riflessione si affiancano alcune nozioni di estetica filosofica supportate da specifici casi di studio, utili a descrivere il panorama contemporaneo: le varie forme di Appropriation Art e le pratiche di postproduzione visuale. Pratiche che, alimentando il caos della cultura globale di cui scrive Bourriaud (2005), offrono la possibilità di reagire all’iperinformazione rendendo sempre più labile il confine tra autorialità e collettività.
L’esperienza visuale di oggi è, infatti, sempre più interconnessa alla vita e influenza produzione, distribuzione e consumazione di contenuti visivi. Perciò sarà indispensabile contestualizzare questo fenomeno nell’ambito delle ricerche sulla cultura visuale (Rampley, 2005), oltre a riflettere sull’avvento e il ruolo dell’intelligenza artificiale.
Il corso prevedrà almeno un seminario con un ospite esterno e almeno una visita presso studi di design, mostre, musei, archivi o collezioni private.
Esercitazioni e verifiche
Parole visibili – esercitazione preliminare
Esercitazione creativa individuale sul linguaggio visivo e verbale, da sviluppare in formato digitale.
Book delle categorie percettive – esercitazioni in itinere
Book individuale contenente le sperimentazioni riferite alle categorie percettive di tipo grafico e scritto (Parlargiocando), in formato preferibilmente cartaceo.
Videominuto – esercitazione di storytelling in movimento
Realizzazione individuale o in coppia di uno o due video (di cui il secondo eventuale in stop motion), riferiti a una/due delle categorie percettive o categorie interpretative a scelta. Entrambi vanno elaborati a partire da una mappa concettuale, motivati e documentati con uno pseudo storyboard.
Metaprogetto – progetto conclusivo
Esperienza autonoma di lavoro conclusivo del corso, riferito a una personale selezione delle categorie percettive e interpretative. Si tratta di un personale itinerario comunicativo da svolgere nel settore progettuale d’interesse e maggior competenza – purché inerente a un tema chiaro e preciso individuato preliminarmente: design del prodotto, moda, fotografia, grafica, linguaggi audiovisivi o multimediali, letteratura, performance, altri. Il Metaprogetto potrà avere una forma a scelta tra video, zine, fumetto, oggetto, gioco, capsule, video-performance, altre.
Contenuti dell'esame ed elaborati richiesti
Consegna intermedia dell’esercitazione preliminare Parole visibili.
Consegna finale del Book delle categorie percettive, dell’esercitazione Videominuto e del Metaprogetto.
Criteri e modalità di valutazione
La valutazione finale si baserà sulle esercitazioni svolte in aula, sugli elaborati richiesti, sulla presentazione in sede d’esame. Così come sulla partecipazione attiva, l’impegno e l’evoluzione dimostrati nell’arco del corso dai singoli studenti.
Questa terrà conto dei seguenti parametri:
- originalità, autenticità e autonomia del linguaggio espressivo;
- qualità, complessità e completezza delle esercitazioni;
- chiarezza espositiva e qualità delle presentazioni (in itinere e d’esame);
- partecipazione durante lezioni e revisioni;
- puntualità nelle consegne.
Bibliografia
Testi consigliati:
Arnheim, Rudolf. "Arte e percezione visiva". Feltrinelli, 2008.
Bourriaud, Nicolas. "Postproduction. Come l'arte riprogramma il mondo". Postmedia Books, 2005.
Brusatin, Manlio. "Storia dei colori". Einaudi, 1999.
Falcinelli, Riccardo. "Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo". Einaudi, 2017.
Munari, Bruno. "Design e comunicazione visiva". Laterza, 2023.
Rampley, Matthew (a cura di). "Exploring Visual Culture. Definitions, concepts, contexts". Edinburgh University Press, 2005.
Pierantoni, Ruggero. "L’occhio e l’idea. Fisiologia e storia della visione". Bollati Boringhieri, 1981.