Basic Design 2

Francesco Fumelli (francesco.fumelli@...)

Diploma accademico di I Livello in Design (AA: 2023-2024)
Settore artistico-disciplinare: ISME/02
CFA: 4
Anno: 1 - Secondo semestre
Ore settimanali: 4

Obiettivi formativi

Il settore disciplinare comprende i diversi aspetti della metaprogettazione, intesa quale ambito didattico fondamentale della formazione nel settore del design. Sono affrontati in forma teorica e sperimentale gli aspetti relativi alla morfogenesi di entità formali, di strutture e insiemi spaziali, considerando anche le proprietà dei materiali, del colore e della luce. Il settore analizza le diverse metodologie e al rigore della ricerca scientifica, associa percorsi di sperimentazione fondati sulla interdisciplinarità. L’obiettivo formativo, peculiare del settore, è l’acquisizione di capacità di controllo figurativo degli insiemi formali e lo sviluppo di una creatività intesa sia come capacità ad elaborare in forma originale processi logico-deduttivi, sia come attitudine a gestire sistemi complessi non interamente razionalizzabili. Le conoscenze e le metodologie acquisite hanno il compito di sviluppare adeguate capacità e attitudini alla comprensione del portato formale, funzionale e semantico delle immagini e degli oggetti. Gli studi di questo settore si configurano come strumenti concettuali e operativi fondamentali per una formazione propedeutica al design.

Contenuti del corso

L'origine dei corsi di Basic è riconducibile al corso propedeutico "vorkurs" del Bauhaus (1919-1935) e al "grundkurs" della Hoschule fur Gestaltung (HfG) di Ulm (1954-1960); due esperienze caratterizzate da un'elevata tensione culturale e da continue innovazioni didattiche. Mentre nell'esperienza del Bauhaus il corso propedeutico era fondato su un'immediatezza espressiva di matrice espressionista prima (Itten) e costruttivista poi (Moholy-Nagy e Albers), a Ulm gli esercizi di composizione relativi al corso di base privilegiavano un approccio razionale di impronta scientifica. Questo soprattutto dopo il 1957 quando la direzione dell'istituto fu assunta da Tomas Maldonado. Queste due esperienze hanno avuto una forte influenza sullo sviluppo della formazione nel settore della progettazione e in particolare nel definire una vera e propria "epistemologia" della didattica del design. Fu soprattutto l'esperienza della HfG a connotare i corsi di basic negli anni sessanta costantemente caratterizzati da un atteggiamento che, partendo dai presupposti scientifici della Psicologia della Gestalt e della geometria euclidea, ha fondato sul metodo scientifico la propria sostanza applicativa e ideologica, e ha fatto della geometria il suo principale strumento operativo e linguaggio estetico. Un’impostazione, questa, che sebbene abbia avuto un ruolo essenziale per lo sviluppo della didattica del design ha mostrato alcuni limiti perché eccessivamente orientata ad un approccio “geometrico/razionale”. In Italia un importante contributo è venuto da Attilio Marcolli alla fine degli anni settanta con i suoi corsi di Educazione alla visione. Un’innovativa esperienza didattica alla quale lo stesso Marcolli ha dato visibilità e diffusione attraverso due libri “Teoria del Campo” e “Teoria del campo 2”, editi da Bompiani, nei quali sono stati raccolti gli argomenti e i risultati dei corsi da lui coordinati presso gli ISA di Cantù e di Monza. I corsi della HfG di Ulm ebbero una evidente influenza sullo sviluppo dei corsi propedeutici presenti nei Corsi Superiori di Disegno Industriale (CSDI) da cui derivano gli ISIA. Partendo da queste esperienze il corso di Basic design sviluppato all'ISIA di Firenze è indirizzato verso una didattica in cui si associa al rigore della ricerca scientifica, un approccio orientato ad interpretare la “forma” come un sistema di articolate relazioni che lo studente individua attraverso una attività di sperimentazione. Un corso quindi basato sostanzialmente su una attività di ricerca, dove le esperienze creative sono funzionali alla comprensione di quei concetti che sono alla base delle “configurazioni” spaziali. Tutto questo con il fine di fornire agli studenti quegli strumenti, concettuali e operativi, che sono a lui indispensabili nella successiva attività didattica, in particolare nei corsi di progettazione.

Esercitazioni e verifiche

Non si svolgeranno esercitazioni intermedie con valutazione, le esercitazioni svolte dovranno essere impaginate nel volume finale. Esercitazione n°4 KIRIGAMI Taglia e piega Forme attenute attraverso la tridimensionalizzazione di un foglio di carta (piano). Le seguenti esercitazioni saranno condotte anche a partire dalle esperienze sviluppate nel corso di Morfologia. 1. ESERCIZIO TAGLIA E PIEGA INIZIALE Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 10X10 squadrati a 1 cm realizzare due delle esercitazioni proposte a lezione con in aggiunta almeno due varianti mostrate nella dispense PDF 2. ESERCIZIO TRE TIPOLOGIE DI SIMMETRIA Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 30X30 oppure 20x20 attraverso un programmato processo di tagli e piegature, si realizzino tre modelli tridimensionali dei quali uno evidenzi una simmetria bilaterale e uno una simmetria traslatoria. Il terzo preveda un doppio ribaltamento di uno dei semipiani. Totale 3 esercitazioni Di ogni esercizio si realizzino modelli in cartoncino bianco da 210 gr/mq. Si documenti ogni modello con ripresa fotografica che evidenzi quanto si ottiene tramite: a- diversi punti vista, particolari e diverse altezze di ripresa; b- variazioni di luce e colore; c- proiezione di textures, effetti di ambiguità percettiva o simulazione di altri materiali. d- si rappresentino di almeno un modello le sequenze di passaggio dal piano al volume. 3. NARRAZIONI Utilizzando la tecnica della precedente esercitazione “Kirigami”, si costruiscano due modelli che rappresentino due “città ideali” ispirandosi al libro “Le città invisibili” di Italo Calvino, oppure due “scene” di un’opera cinematografica o teatrale scelta dallo studente, o un mix dei due temi. Le composizioni dovranno valorizzare l’aspetto scenografico. 1. Costruzione dei modelli attraverso un processo di taglio e piegatura o curvatura. 2. Riprese fotografiche variando le luci e le textures, i punti di vista con in evidenza alcuni dettagli. 3. Rappresentazioni grafiche sul piano. Devono essere riportate parti del testo, in forma di citazione, delle città invisibili o delle opere cinematografiche scelte. Le citazioni (testuali o grafiche) devono essere coerenti con la composizione realizzata. Nota Le esercitazioni di "taglia e piega" hanno l'obiettivo di sviluppare un controllo cognitivo delle configurazioni spaziali. Abituare lo studente a concepire la forma come risultato di un processo logico. Nella fase teorica, saranno affrontati i temi della morfologia e della topologia. L’esercitazione “narrazioni” ha il fine di far riflettere lo studente sulle relazioni che si determinano tra forma e significato. Esercitazione n° 5 AMBIGUE PERCEZIONI Elaborando i concetti esaminati nella lezione sulla percezione visiva si proponga un oggetto che evidenzi uno o più fenomeni visivi relativi a: a- illusioni ottiche b- multi stabilità della percezione c- effetti cinetici d- variazioni della percezione e- oggetto impossibile Esercitazione n°6 Seduta in legno Si realizzi una seduta da interno o esterno in cui il materiale principale sia il legno (aste o piani). Si sviluppi la proposta progettuale attraverso: 1. disegni di studio preliminari, schizzi a mano e digitali 2. disegno tecnico quotato 3. modello in scala - prototipo 4. rendering e visual. La seduta dovrà essere pensata per ambiente esterno (pubblico o privato) o interno (ufficio o casa privata) Esercitazione n°7 Ready made / Ispirazioni a regola d'arte Si realizzi una lampada, scegliendo una delle due aree di ricerca sotto riportate: a) “Ready made” b) “Ispirazioni a regola d’arte”. Ready made Si costruisca una lampada attraverso la composizione/ricomposizione di oggetti già esistenti, di loro parti, oppure utilizzando semilavorati. Ispirazioni a regola d’arte Si realizzi una lampada da tavolo ispirandosi ad un artista scelto dallo studente. 1- Si costruisca il prototipo in scala 1:1 2- Si documenti lo stesso attraverso una ripresa fotografica con lampadina sia accesa sia spenta e mediante rappresentazione grafica. 3- Si introduca l’esercitazione attraverso una ricerca sull'artista scelto mettendo in evidenza il suo linguaggio espressivo. Esercitazione n°8 La caffettiera del masochista ERRORI (ORRORI) DI PROGETTAZIONE

Contenuti dell'esame ed elaborati richiesti

Al termine del primo semestre è possibile sostenere BASIC 1 e nelle sessioni successive è possibile sostenere sia BASIC 1 che BASIC 2. L’esame consiste nella presentazione da parte del candidato delle esercitazioni riportate in questo programma, che dovranno essere illustrate e motivate alla commissione d’esame, uno dei due volumi 1 o 2 (a scelta del candidato) dovrà essere presentato stampato. Entrambi andranno caricati in PDF su Classroom. Sulle procedure, i contenuti e su quanto svolto in aula - come sulle lezioni teoriche - potranno essere poste dalla commissione domande generiche in sede di esame.

Criteri e modalità di valutazione

Valutazione degli elaborati impaginati nel volume finale, potranno essere poste domande sul modus operandi, le tecniche usate ed i risultati ottenuti

Bibliografia

Durante il corso verranno fornite dispense testuali e lezioni in formato PDF. In aggiunta a queste si consiglia la lettura dei seguenti volumi: Francesco Fumelli –“ Appunti di Basic Design” Gangemi Editore 2020 Domitilla Dardi, Vanni Pasca – “Manuale di Storia del Design “ Silvana Editore 2019 Riccardo Falcinelli – “Guardare, pensare, progettare. Neuroscienze per il design” Stampa Alternativa 2011 Abate – De Martino – “La morfologia del prodotto industriale. Le componenti pratico-funzionali della forma del prodotto industriale” Gangemi Editore 2021 Isabelle Jarrige – “Kirigami” ed. De Vecchi 2009 Paul Jackson – “Cut and Fold Techniques for Pop-Up Designs” Laurence King Pub 2014